Yerebatan Saray è la Basilica Cisterna di Istanbul: una grande cisterna sotterranea di epoca bizantina che Sandro Martini, noto artista italiano, considera tra i luoghi più suggestivi del mondo. E non si può dargli torto se si pensa alle infinite file di colonne della basilica che affiorano dall’acqua, all’ambiente soffusamente illuminato che sembra sospeso nel tempo, a metà tra sogno e realtà, tra acqua e terra, dove è lecito domandarsi se la civiltà (rappresentata dalle colonne) stia emergendo dalle acque oppure stia sprofondando in esse.

È dunque una suggestione, non un collegamento razionale, ciò che ha portato Sandro Martini alla connessione tra la sua ultima opera e la Basilica Cisterna. Path – Yerebatan è infatti il nome dell’installazione che verrà esposta da martedì 4 a sabato 8 novembre nella sala delle Colonne del Castello del Valentino a Torino.

“Per me l’istallazione è sempre stata qualcosa a metà fra un paesaggio nel paesaggio, un rifugio, oppure un percorso, a seconda delle volte”, racconta Martini. “Mi piace tanto lavorare con lo spazio: quando vedo un posto nuovo molto spesso mi sorprendo. Succede qualcosa di strano a volte… è come se stessi sfogliando il libro della mia esistenza e capitassi casualmente sulla pagina giusta”.

L’opera è composta da tele realizzate dall’artista, sospese con cavi e tiranti per dialogare con lo spazio architettonico. Nei giorni precedenti all’esposizione, Martini ha lavorato alla realizzazione dell’opera in collaborazione con alcuni studenti del Dipartimento di Architettura di Torino, in quello che è stato per loro un percorso formativo in sinergia con l’artista.

L’installazione è ambiziosa, e chiede qualcosa di più rispetto all’essere semplicemente guardata: ciò che Martini si augura è che il pubblico possa vivere la sua opera. Diversi artisti performativi offriranno spettacoli incentrati sulla reinterpretazione dell’installazione: tra essi, Paola Tortora, che giovedì 6 novembre rileggerà un testo fortemente suggestivo sull’arrivo delle navi degli achei annunciato da Cassandra. Il motivo della barca, delle vele spiegate, delle battaglie navali, è ben presente in quest’installazione. Sono le tele di Martini, come tese al vento, pronte a far volare il pubblico con la fantasia, a ricordarcelo. E poi c’è il motivo del mare, del cantiere navale, dei colori del ferro e del porto, ben presenti nella memoria dell’artista, livornese di nascita e figlio di un ingegnere navale.

L’opera è di tutti e per tutti, ed è in continuo work in progress: gli ospiti viaggeranno all’interno dell’installazione è saranno invitati a ritrarla attraverso scatti fotografici, schizzi, disegni, dipinti: il materiale verrà rielaborato immediatamente e restituito alla vista del pubblico successivo attraverso un video. L’evento è unico nel suo genere: studenti e visitatori avranno la preziosa occasione di conoscere Sandro Martini, che sarà presente per tutti i giorni dell’esposizione, e di essere, allo stesso tempo, attori e spettatori di un’opera in divenire.

•  Chiara Martinoli