7 giovani, capaci e determinati, selezionati per le loro qualità ma anche per la capacità di lavorare in team. Così l’Italia si prepara per il Bocuse d’Or 2021.
Alessandro Bergamo, Francesco Tanese; i coach Lorenzo Alessio e Filippo Crisci e gli helpers Noel Moglia, Graziano Patanè e Andrea Monastero: se fossimo in Italia, il primo pensiero andrebbe a una formazione sportiva, calcio in primis. E siccome siamo proprio in Italia, mi piace pensare che forse qualcuno si sta immaginando altro e non il solito pallone perché i magnifici sette, a conti fatti, sono il dream team che si è aggiudicato la partecipazione alla finale del Bocuse d’Or in programma a Lione a fine settembre. Ci saranno 23 nazioni (dopo il ritiro della Corea del Sud) che si sfideranno in una prova della durata di 5 ore e 35 minuti: qualcosa di molto diverso dalle nostre (e non solo) ormai abituali e anche un po’ abusate trasmissioni televisive. Qui la posta in gioco è alta, è a livello mondiale, è tra oltre 20.000 iscritti: è adrenalina pura, capacità, professionalità, serietà e duro lavoro. Non è un volto su uno schermo, nel prime time quando il pubblico cucina e chiacchiera in famiglia: è la voglia di mettersi in gioco sul serio, di dimostrare la propria abilità in un mestiere che non ha nulla da invidiare o di cui vantarsi rispetto ad altri. Perché ogni lavoro ha la sua dignità e i suoi percorsi, e competere tra pari è il solo modo di dimostrarlo.
Le competizioni del Bocuse d’Or si svolgeranno all’interno del più grande salone internazionale per il settore Horeca d’alta gamma, il Sirha, un evento che quest’anno rappresenta un segnale di ripresa e riconquista che inaugura una nuova stagione per la ristorazione post-Covid.
In gara saranno presenti 23 squadre provenienti da tutto il mondo: Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Ungheria, Islanda, Italia, Norvegia, Svizzera, Svezia, Indonesia, Giappone, Singapore, Tailandia, Marocco, Tunisia, Cile, Colombia, Costa Rica, Equador, Uruguay, Nuova Zelanda, Russia. La giuria del Bocuse d’Or è composta da 24 chef, uno per ogni paese partecipante, divisi in due gruppi da 12, più la giuria di presidenza composta da due più importanti chef al mondo e da Jerome Bocuse.
Il pensiero va ovviamente all’Italia, ma ovviamente… che vinca il migliore.
La redazione