Ci sono eccellenze in cui l’Italia è ancora leader a livello mondiale. Su alcune di queste hanno deciso di puntare la Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm e la Spd Scuola Politecnica di Design lanciando il primo master in Food Design, che prenderà il via il 30 marzo 2015, a poche settimane dall’inizio di Expo.
Il corso di studi nasce dalla volontà da un lato di formare nuove figure professionali e dall’altro di riqualificare quelle esistenti nelle aziende e nelle organizzazioni della filiera alimentare.
“Si tratta di un percorso innovativo – ha spiegato Giovanni Puglisi, rettore dell’Università Iulm – primo in Italia e completamente in lingua inglese, per formare i futuri “progettisti del settore alimentare”. Professionisti che alle conoscenze di marketing e comunicazione uniscono le competenze progettuali e di design in uno dei settori dove l’Italia è punto di riferimento per il mondo”.
Il master si articolerà in 580 ore di lezione, a cui seguirà uno stage di tre mesi in aziende, agenzie e istituzioni del settore alimentare e del design. A disposizione degli studenti ci saranno anche due borse di studio (una totale e una parziale) finanziate dal Gruppo PepsiCo. L’approccio sarà multidisciplinare e prenderà in considerazione diversi ambiti: dal progetto vero e proprio del cibo, degli oggetti, dei luoghi o del packaging, fino a elementi di comunicazione e marketing e di scienza gastronomica.
Una visione a 360° che trova concorde anche un celebre chef come Davide Oldani: “La scelta di aver disegnato personalmente alcuni degli oggetti del mio ristorante è stata fatta per rendere più funzionale il tutto – ha sottolineato –. Non è un vezzo dello chef, ma un’esigenza che ha come scopo far star bene le persone. È il contenitore che valorizza il contenuto, per dare un valore aggiunto a ciò che io cucino”.
Sulla mancanza di una cultura del cibo ha invece posto l’attenzione il giornalista e ‘gastronauta’ Davide Paolini, che lamenta anche la presenza oggi di “un’orgia del cibo che non ha futuro”. “Vedo in questo settore le stesse dinamiche che hanno caratterizzato la finanza – ha ammonito –. Tutto questo dovrà cambiare radicalmente e sarà necessario tornare all’origine. Basta con il linguaggio dei degustatori, bisogna trovare una nuova strada che sia comprensibile anche al consumatore finale”.
- di Luigi Piscitelli
Articoli correlati:
- La cucina pop di Davide Oldani dal Blog Taste by Taste
- Bertazzoni e il blog sul made in Italy di Luigi Piscitelli